Dopo il successo della prima edizione, il Governo lavora alla pace fiscale 2: saldo e stralcio allargato alle imprese, sanatoria del contenzioso fiscale, rientro dei capitali dall’estero.

Nell’agenda del Governo arriva la pace fiscale n. 2: lo annuncia il sottosegretario del Ministero Economia e Finanze, il leghista Massimo Bitonci, che parla di un “pacchetto fiscale” da introdurre nella prossima manovra, con un apposito decreto collegato alla legge di bilancio. Il provvedimento in arrivo prevederà il saldo e stralcio alle imprese in difficoltà (la precedente edizione aveva riguardato solo le persone), una nuova sanatoria delle liti pendenti ed anche una dichiarazione integrativa speciale per far emergere i valori dei capitali esportati.

Sarà qualcosa di più ampio della precedente edizione, che – sottolinea Bitonci – ha avuto un grande successo: 1 milione e 700 mila contribuenti coinvolti, 28 miliardi di cartelle lavorate e 21 miliardi di incassi previsti. Per questo si è deciso non solo di ripeterla, ma di ampliarla. Reagisce subito il Movimento 5 Stelle che puntualizza: « Con noi nessun condono» e chiede, invece, misure di contrasto all’evasione, specialmente quella di grosse dimensioni.

Indice

  • 1 Pace fiscale 2: i contenuti
  • 2 Saldo e stralcio anche per le imprese
  • 3 Sanatoria delle liti fiscali pendenti
  • 4 Rientro dei capitali all’estero

Pace fiscale 2: i contenuti

Vediamo allora su cosa sta lavorando il Governo e quali contenuti avrà la pace fiscale 2. Le novità riguardano diversi aspetti che prima mancavano: riforme preannunciate ma rimaste fino ad oggi inattuate, in mancanza di copertura finanziaria che ora, invece, sembra esserci. Si discute, però, se le misure in arrivo porteranno davvero gettito oppure lo richiederanno. Per valutare questo aspetto si attende l’esito della rottamazione ter che è stata riaperta fino al 31 luglio 2019.

Saldo e stralcio anche per le imprese

Si vuole estendere il saldo e stralcio delle cartelle  anche alle imprese in difficoltà economica. La precedente edizione aveva riguardato solo i cittadini scegliendo quelli con Isee più basso, fino a 20mila euro e proprio recentemente sono stati riaperti i termini per aderire fino al prossimo 31 luglio. Si salda pagando il 16%, il 20% o il 35% e si cancellano non solo sanzioni ed interessi, ma anche il debito originario. Ora, bisognerà definire i parametri in base ai quali le imprese possono considerarsi in difficoltà e trovare un indicatore analogo all’Isee utilizzato per le persone fisiche.

Sanatoria delle liti fiscali pendenti

Per risolvere il problema delle cartelle di pagamento impugnate si vorrebbe riaprire la sanatoria delle liti pendenti (la precedente edizione riguardava chi aveva depositato ricorso entro il 24 ottobre 2018), consentendo di definire i giudizi in corso pagando un’importo variabile tra il 90% se ancora non c’è stata pronuncia del giudice in primo grado fino al 5% nel caso in cui il Fisco abbia già perso nei primi due gradi di giudizio ed il processo sia pendente in Cassazione. Si tratta di uno sconto in cambio della rinuncia al giudizio, tanto più consistente quanto più appare probabile che il contribuente abbia ragione.

Rientro dei capitali all’estero

Una nuova dichiarazione integrativa speciale per far emergere i capitali posseduti all’estero e che finora non erano stati dichiarati al Fisco: chi aderisce avrà l’abbattimento integrale di sanzioni ed interessi ed un’imposta agevolata con aliquota al 20%  ma solo fino a un tetto massimo di 100mila euro di valore e purché i capitali non superino il 30% del dichiarato. Niente condono o “scudo fiscale”, quindi, ma solo un’emersione, a condizioni favorevoli per chi finalmente lo dichiara, del nero finora sfuggito a tassazione perché portato illegalmente oltre confine.

Nel provvedimento non rientra, però, il denaro contante nelle cassette di sicurezza, perché si tratta di valori detenuti in Italia e non all’estero. Invece, è previsto un taglio dei costi per chi d’ora in poi pagherà con strumenti tracciabili anziché in contanti, in modo che il pagamento effettuato con carte di credito diventi gratuito anche per i piccoli importi. Per approfondire questo punto leggi: pagamenti con carte anche da 1 euro ma gratis.

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